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giovedì 24 ottobre 2013

un nuovo progetto. Il diario di un'ipocondriaca.

Ho scelto di aprire un altro blog. Uno dove scrivo. Scrivo e ancora scrivo. Tutto quello che sento. Una specie di diario. Spesso parlerò in terza persona, spesso inventerò storie, spesso sembrerà che stia raccontando la vostra di vita. Ma spero veramente che mi seguiate. Perchè la cosa che più amo fare è scrivere. Ma non con la penna o con la tastiera. Ma col cuore pieno.

Questo è il sito. http://ildiariodiunipocondriaca.blogspot.it/

e questo è il primo post.



"Amsterdam

Non pensavo fosse possibile innamorarsi di una città. Per lo meno non credevo fosse facile farlo di una città che non era la propria. Mi avvicinai ad Amsterdam con gli stessi pregiudizi della maggior parte della popolazione terrestre: lo sballo, la droga, i Coffeeshop. Il quartiere a luci rosse.Come se non ci fosse poi nient' altro di così entusiasmante.
Quando si fermò il treno e scesi alla stazione centrale mi venne un colpo e sgranai gli occhi. Non avevo mai visto nulla di simile. Me ne innamorai subito in maniera viscerale. Mi innamorai della gente, dei parchi, dei musei, delle vie interne piene di colori e biciclette posteggiate, dei bambini biondi con grandi occhioni azzurri che sfrecciavano sul monopattino. Mi innamorai della birra e dell'odore dei Coffeeshop. Era proprio li che trovavo persone di qualsiasi età e razza sorridere e chiacchierare. Fumavano sereni. C'era chi avrebbe dovuto stare seduto al banco di scuola. Chi invece avrebbe fumato l'ultimo tiro e sarebbe scappato a lavoro. 
Rimasi colpita poi della infinita educazione, della pulizia e del rispetto per la città.

Ogni volta che parto per Amsterdam già penso a quanto starò male quando ritornerò. Mi si riempiono gli occhi di lacrime e il cuore si gonfia di amore. Amo Amsterdam come si amerebbe una persona a distanza. Senza freni, senza paura ma solo con un forte magone per la mancanza e un forte desiderio di riviverla appena possibile.

Quando si trova un'altra città da amare oltre la propria ci si deve ritenere fortunati. Ci si sente a casa sempre.


"Amsterdam è l'odore del grano soffiato da mulini a vento,è un ragazzo con i dred che sorride alla pace,è un bambino biondo che corre dietro a un pallone,è il sapore della cioccolata che si mescola al fumo,è la musica di un amico che ti culla,è scoprire di avere il coraggio di cambiare idea,è un abbraccio che vale più di mille parole,è la carezza di un tulipano che ti sveglia dolcemente. Amsterdam è quello che non ti aspetti"

giovedì 20 giugno 2013

Pescion For Fescion: #luisavainmona #pittinacrozzasupranucantuni

In questi giorni il mio Facebook, il mio Blogger, il mio Twitter, il mio Instagram e tutte le mie piattaforme sociali che restano delle quali non ricordo momentaneamente il nome in quanto oggi sono stata troppo esposta al sole e ora sono nelle condizioni di un petto di pollo bollito, stanno pululando di immagini, video, foto, canzoni, registrazioni audio provenienti dagli eventi che si stanno svolgendo a Firenze. In particolare ho capito che c'è stata una mega cena a LuisaViaRoma e una sorta di settimana della moda - perdonatemi se non ne capisco un cazzo - chiamata Pitti. Non sono contraria a questi eventi perchè sono un pò come il Comics per chi ama i fumetti o il Cosmoprof per chi ama il make-up. Il punto è che trovo questi eventi, in particolare quello di LuisaViaRoma, eventi pieni di ragazze e ragazzi super-gasati che non ne capiscono quasi nulla di moda o fashion (ovviamente non tutti eh, non iniziamo con la storia "nonfaredituttalerbaunfascio perchè mi sparo in faccia), che vengono utilizzati solo per attirare attenzione sul marchio. Da quanto ho notato ormai sembra che la fashion blogger sia il lavoro del momento. Nulla in contrario nemmeno qui, ma se fatto bene, in maniera originale e creativa. Non si può dare in mano a un cristiano/a qualsiasi una Nikon o una Canon, far fare due foto dalla cugina, dal fidanzato o da qualsiasi discendente nell'albero genealogico, scrivere due minchiate qui e li e essere dei fashion blogger perchè altrimenti io mi metto ad arredare casa mia, faccio due foto dove c'è anche il mio cane e posso essere considerata o farmi chiamare "interior designer"? Non sarebbe un gran rispetto per chi davvero fa quel mestiere. Se di mestiere poi si può parlare. Alcune si vestono anche bene, per carità divina ma ce ne stanno certe che non so se assomiglino più a uno Snorlax ciompo o a uno zio fester co i capelli lunghi. Bisogna pure sapelle mette le cose e no accroccalle pe rendese originali e che cazzzzz! Non sono invidiosa di chi diventa qualcuno tramite questo tipo di "arte" perchè qualsiasi lavoro, o qualsiasi svago è dignitoso se genera bene in chi lo fa, trovo però tremendo, triste e assurdo che ci siano persone che per un pò di like o per l'immagine distorta che gli viene proposta dalla Ferragni, dalla Biasi o da qualsiasi altra Fashion Blogger divenuta famosa, possa credere che si tratti di un lavoro o si tratti tutto di farina del proprio sacco o peggio ancora si metta a parlare bene di marchi o aziende solo perchè in cambio si è ricevuto qualche capo o qualche prodotto. Lo trovo più un "vendersi". Detto ciò io farei un bel raduno di tutti quelli che come me non fanno altro che scrivere cagate sul proprio sito e ne vanno fieri anche se hanno pochi like o pochi falloueeeeers. Magari co un bel bicchiere de vino e un panico co la porchetta. Invitiamo un dj o anche Giggione. Ci facciamo due,tre foto e le mettiamo su faceboooook! Che ne dite gooooorlsssss?

giovedì 14 febbraio 2013

niente resoconto della seconda serata Sanremese. Ecco perchè. (documentato da fumetti)



"Stasera mi devo vede la seconda serata così scrivo pure qualcosa"

"Chià,guarda che oggi è mercoledì!"




"OH MIO DIOOOOOOOOOOOOOOO C'è CHI L'HA VISTOOOOOO?"



spero continuiate a leggermi pur avendo scoperto questa atroce verità. Io guardo Chi l'ha Visto pur avendo 21 anni e tanta voglia di vivere. Si,magari ogni tanto mi lascio prendere la mano da iperipocondria e pippe mentali ma giuro di essere nella media.

Distinti Saluti.

lunedì 11 febbraio 2013

Presentazione. Formale e informale. Giornalista me pare eccessivo.



"carina,intelligente e laureanda in scienze politiche. Sarei pronta per entrare in parlamento. Solo che ho un herpes sulla bocca"


La frase con cui mi sono fatta conoscere è abbastanza chiara.Bisogna solo saper cogliere tra le righe il senso.No?


Questo blog nasce con la necessità di parlare.Nasce per esprimermi scrivendo perchè la penna,anche se virtuale,è il metodo migliore con il quale riesco a dire la mia.Ogni giorno voglio proporre notizie che mi colpiscono.Perchè sono convinta che non ci sia nulla che esprime più libertà del poter parlare e dire la propria.Ma sono certa che non lo possano fare tutti. Dire la propria,essere sinceri e schietti,non giustifica il fatto che spesso si "sparino" boiate. Odio chi parla per luoghi comuni o chi parla per sentito dire. Quando bisogna aprire bocca per dargli fiato sarebbe meglio riempirsela di fagottini al cioccolato o alla marmellata,se preferite.
Non c'è nulla di più bello di informarsi.Io ho fame di notizia e dibattito.Mi fa sentire viva e attiva.Scrivo per alcuni siti ma non posso mai esprimere a pieno le mie sensazioni perchè,si sa,bisogna sapersi controllare.Controllare e pesare.Non è stato mai il mio forte.Non amo molto i giornali che si limitano alle notizie perchè spesso ciò che oggi è importante domani non lo sarà più.Piuttosto mi piace scrutare,approfondire,discutere e scoprire.Questa è casa mia. Qui posso essere io senza maschere cercando sempre di non pisciare fuori dal vasino.Ovviamente.
Ho un altro sito dove scrivo e racconto ma qui tratto temi più ampi e profondi tipo donne in crisi per aver tagliato i capelli,uomini bastardi e via dicendo BELLADEMAMMA

Sample Text

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