Prima di partire per ogni meta terrestre, la cosa che faccio è digitare spasmodicamente su ogni motore di ricerca che internet mi offre, le seguenti stringhe:
"Cosa vedere a..."
"Cosa fare a ..."
"Cosa mangiare a..."
"Dove fare shopping a..."
"Come muoversi a...."
Mi rendo conto di far parte di quella schiera di intellettuali che sono ancora convinti che ci sarà un tale su Yahoo Answers pronto a risolvere ogni nostra questione rendendoci la vita più vivibile e la coscienza più leggera.
Fatto sta che prima di andare a Parigi mi sono sentita bombardare il cervello dagli stereotipi qui di seguito:
- il francese che, dopo avergli chiesto un''informazione su dove andare, ti manda inevitabilmente da un'altra parte per farti un dispetto;
- il francese che, nonostante si renda conto che tu parli un'altra lingua, la tua lingua madre (anche con scarsi risultati), si ostina a parlarti francese, spesso anche velocemente e con espressione sarcastica;
- il francese che porta la baguette sotto l'ascella e va in bici contento e spensierato;
- il francese "testa di cazzo", che lui e la sua nazione restano il prodotto più giusto che Cristo abbia mai sfornato.
Non amando lo stereotipo comune, e soprattutto non amando i pregiudizi ho deciso di affrontare questo viaggio.
Se posso dire la mia, che i francesi siano un pò spocchiosi, è vero, ma sono anche persone gentilissime. Un pò come la storia che i delinquenti non sò mica tutti stranieri. Un mare di luoghi comuni, ecco.
Comunque ecco la guida stilata da me medesima che, per quanto attendibile, comunque è la guida fatta da un'italiana media in viaggio all'estero che non sa neanche leggere una mappa del tesoro, figuriamoci orientarsi in una città mai vista.
Partiamo con il sistema dei trasporti: in particolare la Metro. Cristo, la Metro. Li è il delirio, Ci sono 87654567876 linee di colori che solo il verde ha 3 tonalità che variano dal verde mela al verde speranza fino ad arrivare al verde petrolio. Ma diciamo che, passata la prima giornata a bestemmiare e a prendere 67 linee metro per arrivare a 6 km da dove ti trovi, poi ci si abitua facilmente. Il biglietto ha un prezzo decente, 1.70 euro. Accettabile.
Non prendete il taxi. Vi costerebbero di meno le cure relative al farvela in ginocchio sui ceci.
Cosa vedere? I classici di Parigi.
La Torre Eiffel: 15 euro pe sta dentro a n'ascensore me sembra un furto. Con 5 modestissimi euro vieni portato al primo piano con l'ascensore, poi se vuoi sali a piedi altrimenti chi ha avuto, ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, ha dato.
Il Louvre: gratis se sei studente dell'Unione Europea e sei sotto i 25 anni. Io sono entrata gratis ad esempio. Devo dire che, ok meraviglioso eh, ma a un certo punto bella l'arte, bello il posto, suggestivi i quadri, ma ce vogliono come minimo 9 ore per girarlo decentemente tutto. Vedrai nel tuo cammino gente seduta in poltroncine che servono in teoria per contemplare il quadro, ma che nella maggior parte dei casi vengono usate come comodo divano per riposare i piedi gonfi come petti di pollo poco cotti. Un vetro antiproiettile per proteggere la Gioconda che è un quadro grande come il portafoto dove c'è mia madre che in Sardegna mi cambia il costumino pisciato, e tutti li in fila a fare foto, senza rendersi conto della magnificenza di un quadro che c'è dietro la Gioconda grande quasi come la pianta di casa mia che per farlo ci sarà voluto un "buciaccio" di culo mai visto.
Le Champs Elysees, detti più comunemente Campi Elisi, una strada immensa che ti porta all'Arc de Triomphe, molto suggestiva in quanto sono capitata con i mercatini di Natale, che mi offrivano un mare di churros, ossia delle fruste di pasta fritta fino al midollo, lunghi come delle braccia di babbuino, zuccherate come il migliore dei pandori natalizi, e nel migliore dei casi, anche snutellati in abbondanza. Li ho trovato per lo più negozi lussuosi, frequentati da cinesi, giapponesi, russi e arabi che , pur essendo consapevole di non comprarci nulla, mi ha fatto comunque piacere vedere.
Ho preso casa in una zona molto centrale, tale Rue Saint Martin, e consiglio il quartiere a chi ama il Vintage. E' pieno di bei negozi pieni zeppi di abiti e accessori Vintage di brutto. Per lo shopping, se siete affamati come la sottoscritta, vi segnalo Primark, un pochino lontano, ma collegato bene. Se non erro si tratta di una fermata Creteil-Preture, che vi lascio cercare a voi sulla mappa metro Parigi in quanto io non voglio più vedere quel cartoccio per i prossimi 10 anni, minimo.
Per mangiare, io avendo casa ho optato per la spesa. Compravo giornalmente ciò che compro anche qui, per sentirmi a casa, con la differenza che un pacchetto di ravioli "Giovanni Rana" me li sparavano a 5 euro. Ma cosa non si fa per sentirsi a casa? Ovviamente non mancavano formaggi francesi e baguette calda tutti i giorni.
La colazione fissa da Starbucks, ma vale la pena farla anche in quei piccoli forni che Parigi offre. Se alloggiate in un hotel vi consiglio di mangiare un pasto veloce a pranzo nei fast food parigini, tipo Quality Burger Restaurant, un posto che fa dei panini incredibili, delle patatine croccantissime, dei medaglioni di erdammer che si sciolgono in bocca e la possibilità di riempirti il bicchiere di bibite gassate per tutte le volte che vorrai fino a che non ti scoppia il fegato. Per la cena è pieno di ristoranti in giro per Parigi, un bicchiere di vin brulè e un piatto di escargot, giusto per fini la serata con Digerselz, ecco.
Sarei voluta andare anche a Disneyland, ma ahimè, ho beccato la pioggia tutti i giorni. E poi, dimosela tutta.. bella Parigi, bello Topolino, Bella Minnie e Paperino, ma 70 euro per un ingresso me sembrava il caso.
In conclusione. Se andate a Parigi, non dimenticate mai la mappa metro, molto più importante di quella della città, portatevi un ombrello e un k-way, andate sulla Torre Eiffel, gustatevi il Louvre, mangiatevi un mare di baguette e formaggio brie, spaccatevi il fegato di churros mentre camminate per gli Champs Elysees, non azzardatevi a prendere il taxi, e mettetevi in fila. Precisi. I Francesi fanno la fila dappertutto.
E mi raccomando, se una Torrettina Eiffel ve la fanno pagare più di 50 cent, ve stanno a fa na sola!
Ecco BellaDeMamma beccata co le mani nella marmellata da Starbucks.
bellademamma
beauty,people,life,news,kitchen,world e altre minchiate.Considerazioni personali,pensieri,parole.Chiara Ferri
lunedì 24 novembre 2014
Parigi: non il classico post su cosa fare, cosa dire, cosa vedere, dove fare shopping.
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domenica 11 maggio 2014
Ansia pre-partenza, ansia da ritorno, stress post-traumatico da taglio di capelli
"Insomma parti tra 3 giorni, ve?"
"Se zi!"
"Do vai?!"
"Amsterdam"
"N'ANTRA VORTA?"
"Mbè?"
"Ma manco te fai le canne, è come se uno va a in settimana bianca tutti l'anni e non sa scia"
Amsterdam è Amsterdam. Non vi è mai capitato di andare in una città ed innamorarvi della gente, delle strade, dei modi di vivere?! Io abito a Roma, cazzo. Roma è una perla. La città più bella del mondo. Eppure tanti di noi romani non hanno mai speso due lire per farsi un tour come si deve per Roma. Perchè si sa. Quando una cosa ce l'hai, sei abituato ad averla. Non ti rendi conto dell'importanza e della magnificenza. Un pò come co le persone che ti stanno acanto che all'improvviso se ne vanno. Fino a che c'erano ti sembrava tutto normale. Poi se ne vanno e ti senti male. Ma lasciamo stare questo argomento angosciante che oggi è Domenica e la Domenica di ansia me ne mette già troppa solo a pronunciarla.
Insomma tra 3 giorni parto. Me ne rivado ad Amsterdam. E, nonostante sia piccola, nonostante ci sia poco da vedere agli occhi degli altri se non erba e mignotte tutta la notte (oh-oh-ohohohohoh), per me Amsterdam è un pò una seconda casa. In inglese si dice "Home is where the heart is" ed è vero. La nostra casa è dove abbiamo lasciato il cuore. Io il cuore l'ho lasciato li 3 anni fa, la prima volta che sono andata.
Solitamente le mie vacanze partono 3 giorni prima della partenza. L'adrenalina sale già cosi che la vacanza mi sembri più lunga. Il fatto è che quando stai a casa e attendi di partire i giorni sembrano non passare mai, poi vai li e fiuuuum, il tempo vola. Manco arrivi che già devi ripartire. E poi a me non mi stressa mica tutto il percorso pre-partenza, preparazione valigia, sveglia alle 4 di mattina con gli occhi de sangue per andare all'aereoporto a prendere un aereo che parte alle 6 in quanto poco pagare poco avere. Non se poteva mica pretende il jet privato che partiva a mezzogiorno co 30 euro no?! Bisogna scende a compromessi. Ma per Amsterdam questo ed altro.
Ora torno a vedere 16 anni e incinta Italia cosi mi autoconvinco che nella vita c'è de peggio che lavora al call center, scrive tesi pe gli altri, scrive pure la propria, anda in palestra, fa dancehall e andà all'università. Ah, dimenticavo. Volesse taglia i capelli e non potello fa perchè vivi il trauma
"Se zi!"
"Do vai?!"
"Amsterdam"
"N'ANTRA VORTA?"
"Mbè?"
"Ma manco te fai le canne, è come se uno va a in settimana bianca tutti l'anni e non sa scia"
Amsterdam è Amsterdam. Non vi è mai capitato di andare in una città ed innamorarvi della gente, delle strade, dei modi di vivere?! Io abito a Roma, cazzo. Roma è una perla. La città più bella del mondo. Eppure tanti di noi romani non hanno mai speso due lire per farsi un tour come si deve per Roma. Perchè si sa. Quando una cosa ce l'hai, sei abituato ad averla. Non ti rendi conto dell'importanza e della magnificenza. Un pò come co le persone che ti stanno acanto che all'improvviso se ne vanno. Fino a che c'erano ti sembrava tutto normale. Poi se ne vanno e ti senti male. Ma lasciamo stare questo argomento angosciante che oggi è Domenica e la Domenica di ansia me ne mette già troppa solo a pronunciarla.
Insomma tra 3 giorni parto. Me ne rivado ad Amsterdam. E, nonostante sia piccola, nonostante ci sia poco da vedere agli occhi degli altri se non erba e mignotte tutta la notte (oh-oh-ohohohohoh), per me Amsterdam è un pò una seconda casa. In inglese si dice "Home is where the heart is" ed è vero. La nostra casa è dove abbiamo lasciato il cuore. Io il cuore l'ho lasciato li 3 anni fa, la prima volta che sono andata.
Solitamente le mie vacanze partono 3 giorni prima della partenza. L'adrenalina sale già cosi che la vacanza mi sembri più lunga. Il fatto è che quando stai a casa e attendi di partire i giorni sembrano non passare mai, poi vai li e fiuuuum, il tempo vola. Manco arrivi che già devi ripartire. E poi a me non mi stressa mica tutto il percorso pre-partenza, preparazione valigia, sveglia alle 4 di mattina con gli occhi de sangue per andare all'aereoporto a prendere un aereo che parte alle 6 in quanto poco pagare poco avere. Non se poteva mica pretende il jet privato che partiva a mezzogiorno co 30 euro no?! Bisogna scende a compromessi. Ma per Amsterdam questo ed altro.
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